Dentro Rio Mare

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dove peschiamo

scopri in quali delle zone fao peschiamo il tonno

area fao 71

L’Area FAO 71 è una delle 6 in cui è stato diviso l’Oceano Pacifico; in particolare si trova nelle acque occidentali e bagna nazioni quali Vietnam, Laos, Cambogia, Thailandia, Malesia, Singapore, Indonesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e Australia.

Il Tonno Pinne gialle

Diffuso nei mari tropicali e sub-tropicali, il Tonno Pinne Gialle (Thunnus albacares) è una specie migratoria dall’alta capacità natatoria, si sposta in grandi banchi ed è in grado di percorrere enormi distanze, attraversando, in alcuni casi, anche interi oceani. Deve il suo nome al caratteristico colore giallo intenso delle pinne dorsali e ventrali che lo distinguono dalle altre specie di tonni. Famoso per il gusto delicato delle sue carni di colorazione rosa e dalla consistenza tenera, può crescere fino a due metri di lunghezza, arrivando a pesare fino a 200 kg.
Attualmente, circa il 56% dei nostri approvvigionamenti di tonno appartiene a questa specie.

Il Tonno striato

Il tonnetto striato (Euthynnus pelamis) prende il nome dalle striature longitudinali che presenta sulla parte ventrale e il suo peso normalmente è compreso tra i 3 e i 4 kg. La sua carne ha un colore chiaro e un gusto più intenso rispetto al tonno pinne gialle.

È un metodo di pesca tradizionale, praticato a poca distanza dalle coste. Dall’imbarcazione vengono lanciate in mare esche per attirare i tonni e con l’ausilio di acqua spruzzata attraverso manicotti a pressione si creano dei vortici che attraggono i pesci. Successivamente i pescatori, dotati di canne da pesca, calano in mare le lenze con ami e sfruttando il movimento frenetico delle acque pescano i tonni per poi issarli a bordo, dove si procede rapidamente alla loro conservazione, mantenendoli sotto ghiaccio, per poi congelarli successivamente. A fine 2020, il 21% del nostro tonno era pescato con Lenze a Canna.

È un metodo di pesca tradizionale, praticato a poca distanza dalle coste e viene praticato tenendo la lenza direttamente con le mani mentre si aspetta attivamente o passivamente che il pesce abbocchi all’esca. Con questo metodo i pescatori lavorano su barche tradizionali con quattro lenze, dotate di ami ed esche, che vengono calate in acqua da 50 a 150 metri di profondità. Ogni tonno viene poi tirato fuori dall’acqua singolarmente e issato a bordo dai pescatori, oppure con l’aiuto di un mulinello meccanico. In questa tipologia di pesca viene utilizzato un amo rotondo che non rischia così di ferire altri animali marini come, per esempio, le tartarughe. A fine 2020, il 2% del nostro tonno era pescato con Lenze a Mano.

La pesca con reti a circuizione è un metodo di pesca praticato da grandi navi peschereccio, che spesso rimangono in mare aperto per diverse settimane. Quando i pescatori avvistano i banchi di tonno viene calata in mare una piccola imbarcazione, cui è assicurata una rete. Quest’ultima viene poi gettata in acqua, in modo da formare una sorta di sacco, detto appunto “seiner”, che raccoglie i pesci e permette di portarli a bordo, dove vengono congelati in celle frigorifere. La pesca con reti a circuizione si suddivide in pesca su FAD (Fishing Aggregating Device) o pesca su banchi liberi (FAD Free).

La pesca a circuizione è praticata su grandi navi peschereccio, che spesso rimangono in mare aperto per diverse settimane alla ricerca di banchi di pesci. Una volta avvistati, vengono avvicinati utilizzando un’imbarcazione più piccola, a cui è assicurata una rete, detta appunto “seiner” che raccoglie i pesci e permette di portarli a bordo, dove vengono subito congelati in apposite celle frigorifere. Questo tipo di pesca è selettivo perché viene praticato su banchi liberi, senza l’utilizzo di FAD (Fishing Aggregating Device) e si basa principalmente sull’abilità dei capitani di individuare in mare aperto i banchi di tonno, sfruttando la tendenza naturale delle specie di tonno migratorie ad aggregarsi. A fine 2020, il 6% del nostro tonno era pescato con Reti a Circuizione senza l’utilizzo di FAD.

I nostri ingredienti

L’olio d’oliva

L’olio di oliva che accompagna il nostro Tonno è olio di altissima qualità e contribuisce al gusto unico e alla qualità di sempre di Rio Mare. L’olio che utilizziamo viene ottenuto dalla spremitura delle migliori olive, provenienti da coltivazioni di ulivi di origine mediterranea e il suo sapore delicato permette di valorizzare il gusto del tonno. Il blending è così unico perché contiene sempre una percentuale di olio extravergine di oliva per uno straordinario bilanciamento di carattere, sapore, aroma e profumo.

Come lo prepariamo

Tutti i nostri stabilimenti lavorano con tecnologie innovative, con l’obiettivo di produrre in modo efficiente e sostenibile, minimizzando l’impronta ambientale sul nostro pianeta e mantenendo alta la produttività di tutti gli impianti. Un esempio è sicuramente il nostro stabilimento di Cermenate, in provincia di Como: numero uno in Europa e tra i più moderni al mondo, è altamente automatizzato ed ha una bassa impronta ambientale. Utilizza infatti energia elettrica certificata e interamente proveniente da fonti rinnovabili e si distingue per l’attenzione rivolta alla riduzione dei consumi idrici e al riciclo e al recupero dei rifiuti.
Anche nei nostri stabilimenti situati in Spagna e Ecuador stiamo portando avanti processi per ridurre il nostro impatto sull’ambiente, utilizzando fonti di energia rinnovabile e modernizzando dove necessario gli impianti.

Come lo prepariamo

Il processo di lavorazione del tonno inizia subito dopo essere stato issato a bordo della nave dai pescatori, dove viene selezionato accuratamente e congelato a -60 gradi per mantenerne la freschezza e le qualità nutrizionali e organolettiche. Dopodiché i pesci vengono trasportati in uno stabilimento per la trasformazione in filetti (loins) dove vengono scongelati, eviscerati, tagliati e cotti. Una volta cotto, il pesce viene successivamente pulito manualmente. Questa operazione di pulitura non può essere fatta meccanicamente. I filetti di tonno puliti vengono a quel punto confezionati, messi sottovuoto e congelati in sacchi da circa 7,5 kg per essere spediti negli stabilimenti che si occuperanno della formazione delle pastiglie di tonno, l’inscatolamento con l’eventuale aggiunta di altri ingredienti e la pesatura. In un secondo momento verranno poi sterilizzati, sigillati e imballati per essere spediti.

Come lo prepariamo

Il pesce appena pescato viene subito congelato a bordo della nave da pesca, prima di iniziare il suo lungo viaggio. Una volta portato sulla terraferma, il tonno intero viene inviato con trasporto refrigerato agli stabilimenti vicini ai luoghi di pesca in cui viene trasformato in filetti (loins). I filetti di tonno congelati, gli altri ingredienti e i materiali per l’imballaggio vengono poi trasportati presso lo stabilimento di Bolton Food SpA sito a Cermenate (CO) dove avviene la finalizzazione del prodotto e il suo inscatolamento prima di essere spedito. Il trasporto di loins avviene mediante l’utilizzo di mezzi refrigerati, via nave fino a Genova e con trasporto su gomma da Genova a Cermenate, mentre l’olio d’oliva, il sale e i materiali di imballaggio vengono trasportati tramite camion.

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